Da molti anni, in tutto il mondo, la chiropratica contribuisce ad aiutare numerosi atleti migliorandone le prestazioni sportive, prevenendo e curando infortuni e prolungando così la loro carriera.
Nel mondo del calcio italiano la chiropratica è sempre stata presente, ma è solo con la nomina del Dott. Jean Pierre Meersserman a Coordinatore Sanitario dell’A.C. Milan nel 1998 che ha trovato il suo giusto riconoscimento.
Dalla fine degli anni Novanta a oggi la maggior parte delle grandi squadre del Campionato Italiano di Serie A hanno beneficiato della collaborazione di chiropratici all’interno del loro staff medico, come Milan, Juventus, Inter, Fiorentina, Sampdoria, Roma, Atalanta, Napoli, Udinese, Parma e altre.
Anche la Nazionale Italiana e quella Danese hanno usufruito delle cure chiropratiche durante la loro preparazione. Questo è stato seguito anche all’estero dove altre squadre hanno iniziato ad avvalersi dell cure chiropratiche, in particolar modo nel campionato inglese come nel caso di Chelsea e Arsenal.
Il lavoro di un chiropratico comincia molto prima dell’inizio del campionato.
Nel ritiro prestagionale ogni giocatore viene valutato a 360° per capire, con il resto dello staff medico e gli altri collaboratori, come è meglio iniziare la preparazione atletica. Le prime settimane sono le più importanti poiché è in quel periodo che si analizzano le debolezze dei giocatori per cercare di eliminarle in modo da poter iniziare serenamente e in ottime condizioni fisiche la stagione. Il giocatore viene valutato almeno una volta a settimana per accertarsi che sia in equilibrio.
Non sempre è necessario effettuare un trattamento. La cosa importante è assicurarsi che non ci sia alcun tipo di problema che potrebbe potenzialmente trasformarsi in qualcosa di più grave considerando il carico di lavoro a cui il fisico verrà sottoposto.
Quando un atleta si trova in fase di adattamento muscolare è più esposto a un improvviso infortunio.
Per questo è estremamente importante, specialmente per prevenire, mantenere l’atleta completamente bilanciato a livello strutturale.
Il chiropratico si prende cura del bilanciamento e delle funzionalità del sistema di controllo centrale, ossia del sistema nervoso, che controlla la funzionalità di tutto il corpo umano. Il lavoro del chiropratico mira proprio a incrementare la performance dell’atleta per prevenire l’infortunio muscolare.
Quando un atleta è in equilibrio è infatti molto meno predisposto ad avere strappi o infortuni.
Il calcio è uno sport a volte anche traumatico in cui si possono verificare gravi infortuni come stiramenti, rottura di legamenti, distorsioni di caviglie e ginocchia, rottura del menisco ecc.
Anche i contrasti e i colpi subiti durante una partita sono traumi.
Un grave infortunio comporta inevitabilmente cambiamenti posturali, deambulazione errata e altro.
In questi casi, in cui il recupero del giocatore può essere più o meno lungo, il ruolo del chiropratico è fondamentale poiché è necessario monitorare continuamente la funzionalità del sistema nervoso affinché non si creino disturbi a livello del sistema locomotorio, che rallenterebbero la totale e rapida guarigione.
Lavorare nel mondo del calcio è molto affascinante ma anche molto impegnativo. Si entra a fare parte di un gruppo, ti senti parte della squadra, condividi la gioia della vittoria,ma anche preoccupazioni, tensioni e, a volte, le lacrime.
I benefici della Chiropratica per l’impiegato in ufficio
Una vertebra dopo l’altra… Il nostro ritmo di vita, i banali gesti di tutti i giorni influiscono considerevolmente sulla salute di ognuno di noi. A partire dalla schiena: circa l’80% della popolazione soffre di lombalgie e dolori cervicali da cattiva postura. La Chiropratica può restituirci il benessere!
I medici non sono sorpresi dalla crescita esponenziale degli impiegati d’ufficio che soffrono di problemi muscolo-scheletrici. Questa è un’ovvia conseguenza del lavoro da scrivania, che prevede sempre meno movimento e sempre più computer che ci lasciano curvi sulla tastiera per molte ore consecutive.
Ciò che invece sorprende è l’età di questi pazienti: a giovanissimi impiegati di vent’anni viene diagnosticato addirittura dolore cronico, perdita di funzionalità e problemi di mobilità. Questi ragazzi si rivolgono alla chiropratica per molte ragioni, ma quella che più li convince è che funziona davvero!
Le posture scorrette
La maggior parte dei dolori riscontrati negli impiegati è dovuta a una cattiva postura. Anche un gesto semplice e familiare come lo stare seduti è sufficiente a danneggiare il sistema muscolo-scheletrico, se protratto per lunghi periodi di tempo.
Ad aggravare la situazione si aggiungono l’uso di smartphone e tablet, e il nostro lavoro al computer, che ci portano ad assumere una posizione ricurva sulla scrivania. Una posizione innaturale per la quale il corpo umano non è stato progettato. Anzi, se tenuta a lungo, questa posizione continua ad accumulare stress sulla colonna vertebrale fino a portare al disallineamento della colonna stessa, a problemi posturali e spinali. Lo stress della colonna vertebrale può interferire con la funzione nervosa, causando una pressione eccessiva sui nervi.
Patologie e disturbi da cattive posture
Esistono una serie di patologie collegate a una cattiva postura da scrivania. Alcune sono facilmente immaginabili, altre sembrano così estranee alla nostra postura da sorprenderci.
I disturbi più comuni includono:
- mal di testa
- alta pressione sinoviale
- dolore al collo
- mal di schiena
- formicolio agli arti
- perdita di funzionalità nella spalla
- tensione nella zona del trapezio
- vertigini
- fatica
- allergie
È importante sottolineare che non sempre una curvatura anomala della colonna o delle vertebre spinali disallineate causeranno dolore, ma di sicuro provocheranno altri sintomi comunque sgradevoli. Questa apparente mancanza di relazione tra il problema e i sintomi è spesso motivo di confusione per le persone nuove alla Chiropratica.
Ecco quindi il difficile compito del chiropratico: individuare la vera causa di un determinato dolore o fastidio.
Come funzionano le cure chiropratiche?
Le cure chiropratiche possono alleviare o eliminare i sintomi indesiderati ristabilendo il giusto allineamento della nostra colonna vertebrale. Quando tutto il corpo è correttamente allineato, funziona in modo ottimale e il dolore svanisce.
Le manipolazioni chiropratiche servono, infatti, proprio a riportare fisicamente le vertebre nella posizione corretta: eliminando la pressione delle vertebre compresse o dei nervi irritati il dolore o il formicolio cessano.
Molti pazienti sperimentano un sollievo immediato grazie al trattamento chiropratico. Tuttavia le manipolazioni non sono l’unico strumento disponibile. Infatti, affinché i muscoli sostengano la colonna vertebrale e ne mantengano la giusta disposizione, è necessario svolgere specifici esercizi per la schiena, il collo e gli addominali.
Se i problemi sono legati alla famigerata “postura da scrivania”, il chiropratico indicherà posizioni appropriate, modi per allungare o esercitare i muscoli durante il giorno così da mantenerli agili e flessibili, insieme a massaggi, terapia del calore e terapia del freddo. In genere, più il corpo si muove durante il giorno, meno è probabile che si blocchi in una determinata posizione.
I trattamenti sono naturali, senza alcun uso di farmaci. Anche le donne in gravidanza traggono beneficio dalle cure chiropratiche, perché viene alleviata la pressione sulla schiena causata dall’ incremento di peso che la colonna si trova a sostenere.
In genere, ci si rivolge al chiropratico quando la patologia è in atto, spesso in uno stadio avanzato, ma ancora meglio sarebbe ricorrere alla Chiropratica appena il disturbo inizia a manifestarsi, per affrontarlo prima che diventi cronico o invalidante, risolvendo così il problema alla radice. L’obiettivo è ottenere una corretta e completa funzionalità della colonna, e quindi di tutto il nostro corpo, attraverso una varietà di trattamenti, naturali e non invasivi, adattandoli alle esigenze del singolo paziente.
Numerose e recenti ricerche mediche hanno dimostrato che le cure chiropratiche, abbinate a uno stile di vita sano, migliorano considerevolmente la qualità della vita delle persone, favorendone anche la longevità.
Consigli utili del Chiropratico
Una buona abitudine è effettuare periodiche visite di controllo dal chiropratico, così da tenere monitorata la salute della nostra schiena e rilevare eventuali problemi in una fase iniziale.
I regolari aggiustamenti chiropratici possono far scomparire il dolore mantenendo la colonna vertebrale correttamente allineata. Proprio come degli pneumatici non bene allineati si usurano in modo anomalo ed eccessivo, una schiena mal allineata non funzionerà come dovrebbe, cosa che può influenzare in modo evidente ogni aspetto della nostra vita.
Sindrome del Tunnel Carpale
In caso di sindrome del tunnel carpale, prima di intraprendere un intervento chirurgico o di sottoporsi a una terapia farmacologia, chiedete anche il parere di un chiropratico.
A volte un approccio alternativo permette di evitare terapie più drastiche, quali l’uso eccessivo di medicinali o la chirurgia. La sindrome del tunnel carpale è abbastanza diffusa e colpisce all’incirca l’1% della popolazione. Negli ultimi tempi i media si sono interessati all’argomento, sensibilizzando il pubblico. In seguito a ciò un sempre maggior numero di persone, soprattutto tra coloro che eseguono attività manuali ripetitive, consulta il proprio medico per sintomi che sembrano portare a questo tipo di diagnosi.
Che cos’è la sindrome del tunnel carpale?
Si tratta di una sindrome clinica caratterizzata da dolore, intorpidimento e/o formicolio lungo la distribuzione del nervo mediano dalla mano. È dovuta alla compressione del nervo mediano all’altezza del polso, all’interno del tunnel carpale. I sintomi possono colpire il pollice, l’indice, il medio e l’anulare, in una combinazione di una o più dita.
Quali sono i sintomi della sindrome del tunnel carpale?
Chi ne soffre si sveglia spesso dal sonno, in quanto i sintomi ricorrono generalmente durante la notte. Il soggetto lamenta con frequenza un senso di pesantezza e gonfiore della mano e del polso, sintomi che peggiorano durante il giorno se si eseguono attività che comportano la flessione del polso o l’impugnare ripetitivamente oggetti e serrare il pugno, come per esempio nello scrivere, battere a macchina o al computer, guidare, eseguire lavori di artigianato, svolgere i lavori di casa o praticare sport che richiedono impugnature decise.
In alcuni casi la compressione del nervo mediano può essere imputabile a un infortunio (per es. la dislocazione o frattura di un osso carpale) oppure a malattie quali l’artrite o il diabete. Anche la ritenzione dei liquidi dovuta alla gravidanza, alla menopausa oppure all’uso della pillola anticoncezionale, può causare una pressione sul nervo.
Nei casi più gravi i pazienti possono lamentare senso di debolezza o perdita di tatto e avere difficoltà nell’eseguire movimenti quali l’allacciare una collana o una giacca, per arrivare addirittura a lasciar cadere degli oggetti.
La chiropratica, combinata ad altri trattamenti ed esercizi, può costituire la soluzione.
Il Dr. George Goodheart, un noto chiropratico statunitense, introdusse nel 1967 un trattamento per la sindrome del tunnel carpale. Una volta eliminati alcuni fattori e certi ormai della valutazione, l’approccio chiropratico risulta sempre molto efficace.
Il trattamento consiste in manipolazioni chiropratiche specifiche della colonna vertebrale e delle articolazioni del polso e del gomito, combinate a tecniche di rilassamento miofasciale.
Miglioramenti sono stati ottenuti anche con la somministrazione di vitamina B6 a quelle persone che presentano una carenza di piridossina. Il soggetto deve inoltre evitare o modificare le attività all’origine del disturbo e indossare un bendaggio rigido sul polso durante la notte (per evitare piegamenti inopportuni) e durante il giorno quando possibile.
Il bendaggio va mantenuto per un periodo che varia da 3 a 6 settimane. Nonostante tutti questi accorgimenti, la guarigione può richiedere dalle 6 settimane ai 6 mesi.
Esercizi e Prevenzione
Fig. A: per mantenere la flessibilità del polso, afferrare con una mano le dita della mano opposta, senza forzare. Tirate quindi le dita verso il vostro corpo e mantenete la posizione per 10 secondi. Ripetete l’esercizio cinque volte per ciascuna mano.
Fig. B: Per aumentare la flessibilità del polso e facilitare la circolazione, piegate il polso verso l’alto e verso il basso senza forzare. Ripetete cinque volte con ciascun polso.
Fig. C: Per aumentare la flessibilità del pollice, portatelo all’indietro verso il vostro corpo con la mano opposta. Mantenete la posizione per 10 secondi e fate quindi riposare. Ripetete tale operazione cinque volte con ciascun pollice.
Che cos’è la postura?
La postura è la posizione che le parti del corpo assumono in relazione tra loro. Se è vero che la postura cambia di continuo in funzione dell’attività svolta è altrettanto vero che, a prescindere da cosa stiamo facendo, esiste un modo equilibrato ed efficiente per mantenere e muovere il nostro corpo.
Conseguenze delle posture scorrette
La postura è una “seconda natura”, una consuetudine che si dà per scontata. Se adottiamo una postura scorretta, probabilmente gli altri se ne accorgono più di noi. Al massimo, noi possiamo essere consapevoli dell’affaticamento cronico, delle cefalee o delle lombalgie che derivano dalla postura scorretta. È causa di sovraffaticamento muscolare, i particolare dei muscoli spinali e, pertanto, di uno spreco di energia.
Può provocare una compressione di cuore, polmoni e organi addominali, dando luogo a un’alterazione funzionale. Produce uno sforzo eccessivo sulle articolazioni e sui dischi della colonna vertebrale e può causare un danno permanente.
Quando si hanno buone abitudini posturali, si può lavorare e giocare più a lungo senza fatica, perché i muscoli lavorano con maggiore efficienza.
La colonna vertebrale ha la possibilità di svilupparsi normalmente e gli organi interni funzionano meglio.
Ne deriva un aspetto più sano e sereno, gli abiti si adattano meglio alla figura e si trasmette anche agli altri un’impressione migliore.
Dolori o disfunzioni da postura
Sedere a lungo con la schiena incurvata può causare dolori da postura nella regione lombare. Fissare di lato il video di un computer può portare a dolori da postura in sede cervicale.
L’adozione di una postura scorretta per mesi o anni può dar luogo a una disfunzione posturale: effettivamente le cattive abitudini in fatto di postura rendono i muscoli corti e contratti in una direzione e troppo lunghi nell’altra. Allora è necessario riprogrammare il proprio corpo in modo che muscoli, tendini e legamenti siano in equilibrio. Ogni giorno occorre effettuare alcuni esercizi specifici. Certo, ci vuole tempo, ma ne vale la pena.
I benefici del trattamento chiropratico
Il trattamento chiropratico è un modo efficace di interrompere il circolo vizioso tensione fisica-tensione mentale. Quando siamo sottoposti a un lungo periodo di stress, i muscoli tendono a irrigidirsi e contrarsi.
Questo può dar luogo a una trazione delle vertebre, che può a sua volta limitare il movimento e causare l’irritazione dei nervi perpetuando il circolo vizioso.
Il chiropratico può interrompere tale ciclo e raccomandare tecniche e procedure di riduzione dello stress.
Il nuovo modello della sublussazione e la chiropratica
Negli ultimi tempi la ricerca della chiropratica sta facendo passi da gigante. Secondo uno studio svolto dall’Università di Aukland con la New Zealand College of Chiropractic, il trattamento chiropratico influisce sul nostro cervello, per cui la sublussazione non è più da trattare come il risultato di questo paradigma: “l’osso schiaccia il nervo” bensì da classificare come “un problema della colonna vertebrale che manda un messaggio errato al cervello” che, di conseguenza, invia la risposta errata alla colonna e al resto del corpo.
Diventa poi un problema della colonna e del cervello attivare e coordinare i muscoli e gli arti, e questo comprende soprattutto i muscoli paraspinali e i messaggi che attivano e fanno coordinare il tono e movimenti dei altri muscoli e degli arti. I muscoli paraspinali rappresentano in gran parte il “core stability” del nostro corpo.
Con il trattamento chiropratico, attraverso i meccanorecettori, i muscoli paraspinali mandano un “input” al cervello che poi influisce su come il corpo risponde all’ambiente, in un modo più efficace.
La fisiologia della postura
Il nostro corpo non è immobile, ma oscilla secondo ritmi particolari e complessi per conservare il proprio equilibrio.
I meccanismi che assicurano e regolano l’attività posturale sono indipendenti dalla nostra volontà e si avvalgono di sistemi nervosi sentori-motori a vari livelli. I riflessi posturali mantengono una contrazione permanente (tono muscolare) anti-gravità di numerosi gruppi muscolari scheletrici che controllano anche le articolazioni. Si tratta di un insieme di attività riflesse le cui informazioni provengono da recettori differenti tramite circuiti nervosi più o meno complessi, il cui compito è di regolare l’attività tonica dei muscoli degli arti e del rachide e l’ampiezza dei movimenti delle diverse articolazioni.
Oltre al sistema labirintico, ai centri sovrasegmentari ecc., il tono posturale è garantito da circuiti nervosi che utilizzano le afferenze propriocettive provenienti da vari recettori osteoarto-muscolari e principalmente da:
- fusi neuromuscolari
- organi tendinei del Golgi
- corpuscoli del Pacini
- terminazioni libere
- recettori cutanei
Chiropratica e salute
La chiropratica è orientata a un’assistenza sanitaria di tipo preventivo.
Esercizio, riposo, postura corretta, nutrizione sana e manipolazioni periodiche della colonna vertebrale sono tutti accorgimenti che contribuiscono a uno stile di vita salutare.
Un atteggiamento responsabile nei confronti della propria salute contribuirà a ridurre l’esigenza di farmaci costosi, di interventi chirurgici e/o di ricoveri ospedalieri.
Consigli di base per la salute della colonna
La postura corretta è certamente un riflesso del modo in cui noi vediamo noi stessi, ma è anche molto di più: è una delle cose più semplici che ognuno di noi può fare per mantenere sana la colonna vertebrale ed evitare il rischio di lombalgie.
Una postura corretta può evitare dolori, rigidità e tensione della muscolatura e anche dolori e irritazioni dorsali, ed è di fatto molto semplice da adottare. Si tratta di mantenere in equilibrio le tre curve naturali della colonna (cervicale, dorsale e lombare) quando si è in piedi, seduti o sdraiati.
In piedi
Contrariamente a quanto è stato insegnato alla maggior parte di noi, avere una postura corretta non significa tenere le spalle buttate all’indietro, il mento in avanti e la colonna diritta come un fuso. In realtà la postura corretta si ha quando orecchie, spalle, fianchi, ginocchia e caviglie sono disposte in una linea continua (le spalle devono essere rilassate e le ginocchia leggermente piegate).
Seduti
Quando siamo seduti, possiamo mantenere in equilibrio la colonna “allineando” le orecchie al di sopra delle spalle e le spalle al di sopra dei fianchi. Per impedire il sovraffaticamento lombare, occorre mettere un apposito cuscino o un panno o un maglione arrotolati tra la regione lombare e lo schienale della sedia, tenere i glutei ben appoggiati allo schienale e, se i piedi non toccano terra, appoggiarli su uno sgabello
o su una scatola.
Sdraiati
Quando si è sdraiati o si dorme, è consigliabile giacere su un fianco in una sorta di posizione “fetale” modificata (ginocchia leggermente curvate verso il petto) oppure sul dorso, ponendo un cuscino sotto le ginocchia.
Dormire con più di un cuscino sotto la testa può esagerare la curva cervicale e sottoporre la colonna a stress.
Per un adeguato sostegno dorsale, occorre scegliere un materasso duro.
Una schiena più sana
Adottando una postura corretta per tutto il giorno, si può contribuire a mantenere la colonna in equilibrio e a ridurre il rischio di problemi e infiammazioni dorsali. Non solo ci si sentirà meglio, ma si avrà anche un aspetto migliore.
Dr. Antonio Gil
10 CONSIGLI DEL CHIROPRATICO
1) Dormi bene
Se ti addormenti senza dolori e ti svegli con il mal di schiena o il mal di collo, c’è qualcosa che non va nel letto, nel cuscino o nella posizione che assumi dormendo. Evita di metterti a pancia in giù, perché provochi una rotazione della colonna vertebrale sia a livello pelvico, sia a livello cervicale; la testa infatti, rimane girata tutta la notte da una parte o dall’altra. Le posizioni corrette per dormire sono:
– a pancia in su, con un cuscino sotto alle cosce
– sui fianchi, preferibilmente il sinistro sotto, con un cuscino in mezzo alle gambe
2) Evita la sedentarietà
Vai a lavorare in bicicletta o a piedi, non cercare sempre il parcheggio più vicino; fai le scale invece di prendere l’ascensore. Mantenendo il sistema cardiovascolare allenato e la muscolatura più tonica, non migliorerà soltanto il tuo mal di schiena.
Trova un hobby o uno sport da fare almeno 2 volte a settimana, anche solo per un’ora; se non hai tempo, fatti suggerire brevi esercizi di routine, ce ne sono un’infinità. Evita gli sport ad “alto impatto”.
3) Occhio alla postura
Fai attenzione a come stai in piedi o seduto, in auto, al computer, sul divano, quando mangi. In auto appoggia il capo al poggiatesta, usa il supporto lombare del sedile e se non lo hai, procurati un piccolo cuscino. Non sederti sul portafogli, tienilo in un’altra tasca, non accavallare le gambe. Evita di “spalmarti” sul divano e cerca di non addormentarti mentre guardi la TV; al risveglio potresti avere brutte sorprese.
4) Scegli le scarpe comode
Indossa scarpe comode che abbiano sempre un po’ di tacco e che supportino la caviglia. Sono sconsigliati sia il tacco 18, sia la scarpa piatta. Evita le ballerine, le scarpe di tela, le scarpe slacciate e i lacci in velcro. Se sei costretto ad usare le scarpe antinfortunistica che sono pesanti e rigide e ti creano problemi, parlane con il datore di lavoro e chiedi di cambiarle. La scarpa più comoda è quella da ginnastica con le stringhe.
5) A letto si va per dormire
Elimina dalla camera da letto il televisore e se vuoi leggere, fallo in poltrona. Stare sdraiati a letto con due o più cuscini dietro la nuca per leggere o guardare la televisione è dannoso per la colonna vertebrale. L’ideale sarebbe avere il televisore montato sul soffitto o comunque un proiettore che punta in alto, così da poter stare sdraiati supini, senza affaticare la schiena e il collo. Il cuscino va usato e deve essere uno solo, possibilmente ergonomico per supportare il collo.
6) Solleva i pesi in maniera corretta
Se ti capita di sollevare i pesi, piega le gambe e non la schiena; solleva il peso tenendolo il più vicino possibile al baricentro del corpo. Spesso si pensa che sia il peso che abbiamo sollevato a causare il mal di schiena, ma non è così: è il movimento scorretto.
7) Bevi molta acqua
Mantenersi idratati aiuta l’organismo e i tessuti muscolari a funzionare correttamente. Quando ci muoviamo, i muscoli si contraggono e “sfregano” tra di loro creando attrito; se siamo idratati, l’insorgenza del mal di schiena diminuisce. Bere tanta acqua aiuta anche a perdere peso, perché stimola il metabolismo dei lipidi. Non esiste una quantità giusta o sbagliata, l’unico vero indicatore è il colore delle urine che devono essere paglierine trasparenti. Se bevi 4 litri di acqua al giorno e la tua urina è di colore giallo scuro, allora vuol dire che non è abbastanza. Al contrario, se bevi un solo litro al giorno ma le tue urine sono trasparenti, allora i tuoi reni sono felici.
8) Utilizza sedute ergonomiche
Se lavori tutto il giorno seduto in una scrivania, preoccupati di far controllare la tua postazione da un esperto. La sedia deve essere ergonomica e avere un supporto lombare, non deve essere né troppo rigida, né troppo morbida. Il monitor del pc deve essere dritto di fronte a te, ad altezza occhi e deve esserci un’illuminazione naturale indiretta. Le braccia devono formare quasi un angolo retto quando sono appoggiate e se hai un supporto per il polso, puoi diminuire il rischio di tunnel carpale. I piedi devono toccare terra o essere appoggiati a una pedana che li sollevi un po’, diminuendo l’angolo delle anche. Ogni 2/3 ore al massimo ti devi alzare, bere un bel bicchiere d’acqua, fare due passi e prendere una boccata di ossigeno.
9) Sii ottimista
Mantenere una mentalità positiva, modifica la postura del corpo. Quando siamo tristi, stressati, arrabbiati, tendiamo a chiuderci e a stare curvi con la schiena, quando invece siamo felici, siamo più aperti e dritti. Viviamo in un mondo caotico, siamo tutti sempre di corsa, basta davvero poco per migliorare la qualità della nostra vita.
10) Vai dal chiropratico
Non recarti dal chiropratico quando senti dolore. La chiropratica non è un semplice “scrocchiamento” di ossa che ti fa passare il mal di schiena, ma è una filosofia di vita. Gli antidolorifici e gli antinfiammatori sono palliativi che agiscono sul sintomo e lo nascondono, senza risolvere il problema. La chiropratica invece, cerca e rimuove la causa. Il corpo “guarisce” da solo, bisogna semplicemente aiutarlo.
Dr. Joseph Luraschi – Chiropratica & Salute
La maggior parte degli incidenti stradali che si verificano nel nostro paese sfocia nella richiesta di un risarcimento dei danni fisici occorsi alle persone.
Uno dei più spesso denunciati dopo un incidente stradale è senza dubbio il cosiddetto colpo di frusta, il trauma da distorsione del rachide cervicale.
Le statistiche ci dicono che oltre l’80% delle richieste di risarcimento è costituita proprio da questo trauma. Un vero incubo per le compagnie assicurative ma anche per chi lo subisce ed è costretto per periodi più o meno lunghi a fare i conti con gli inevitabili fastidi che il colpo di frusta procura.
Il chiropratico può essere d’aiuto nel processo di recupero dal colpo di frusta? Se sì, come? Lo abbiamo chiesto Joseph Luraschi, chiropratico a Milano e a Caronno Pertusella.
Cos’è il colpo di frusta?
Il colpo di frusta è il termine che viene dato al movimento del collo e della testa di una persona quando si è coinvolti in un incidente automobilistico. Tecnicamente chiamato danno da iperestensione/ iperflessione causato dalla brusca accelerazione seguita da una rapida decelerazione, fattori questi che causano un movimento brusco della testa del passeggero, come una frusta.
Nel normale gergo colloquiale si parla di colpo di frusta per indicare i dolori che una persona accusa a seguito di questo incidente; questa situazione si può verificare anche in seguito a una brusca caduta o a una collisione con un’altra persona.
Il movimento avviene in meno di un secondo ed è divisibile in 4 fasi. La fase 1 è la collisione, la fase 2 è l’estensione del collo, la fase 3 è quando i muscoli anteriori si contraggono in seguito all’estensione e la fase 4 èl’iperflessione del collo. Le fasi principali che causano i danni sono la fase 2 e la fase 4.
Quali sono i danni che possono derivare dal colpo di frusta?
Nel maggior parte dei casi i danni causati da un incidente stradale sonodanni ai tessuti molli del collo e delle spalle, contratture muscolari, riduzione della normale curvatura del collo.
La maggior parte delle volte i muscoli doloranti sono quelli anteriori del collo per esempio lo sternocleidomastoideo, i scaleni anteriori e i trapezi.
Quando si viene tamponati avviene una brusca accelerazione del corpo in avanti che causa una violenta estensione del collo all’indietro. Questo rapido movimento “stira” i muscoli anteriori del collo. Quando questi muscoli anteriori si contraggono in risposta all’estensione si ha una accelerazione della testa in avanti che causa un trauma ai componenti posteriori del collo, come i sub-occipitali.
In casi più severi si possono coinvolgere i dischi intervertebrali e le radici dei nervi cervicali, dando origine a sintomi nelle braccia quali formicolii e dolori. Se poi la persona in questione non ha la cintura di sicurezza allacciata si possono subire forti concussioni cerebrali.
Spesso le persone coinvolte in incidenti stradali accusano i primi sintomi il giorno dopo l’incidente e non solo al collo, anche in tutta la zona della cintura di sicurezza. In casi più gravi si può arrivare a fratturare una o più vertebre cervicali.
Quali sono i sintomi più comuni del colpo di frusta?
I sintomi più comuni accusati il giorno stesso e non più tardi del giorno dopo sono dolori muscolari al collo e alle spalle, mal di testa, ronzii alle orecchie, disturbi visivi e in casi più gravi formicolii alle braccia, perdita di forza nelle spalle e braccia.
In che modo il chiropratico si rivela efficace nella riabilitazione dal colpo di frusta?
La chiropratica è efficace nella riabilitazione dal colpo di frusta perché prima di tutto non agisce solo sui sintomi periferici ma lavora sulla causa centrale riallineando le vertebre che possono essersi spostate, controllando non solo il collo ma la colonna in toto a partire dal bacino (anche la schiena viene coinvolta in un incidente stradale).
La riabilitazione post colpo di frusta va affrontata in fasi, all’inizio se il collo è troppo dolorante per essere aggiustato ci sono altre tecniche più dolci come la trazione e la mobilizzazione dolce; migliorare la circolazione sanguigna alternando impacchi di ghiaccio a impacchi caldi.
Il chiropratico potrà inoltre aiutare il paziente a migliorare le proprie abitudini posturali in modo da non stressare maggiormente le strutture danneggiate dal colpo di frusta, e dare al paziente dei consigli nutrizionali cibi da evitare, come per esempio quelli che hanno proprietà infiammatorie quali gli zuccheri raffinati, i grassi, l’alcol.
Collare sì o collare no?
Dipende dall’intensità dell’incidente, la prassi e le routine della medicina allopatica convenzionale ovviamente suggerisconodi immobilizzare le giunture del collo con un collare, e in casi gravi come fratture e/o ernie discali assolutamente sì, bisogna cercare di muovere il collo il meno possibile per evitare ulteriori danni alle strutture molto delicate.
La maggior parte dei tamponamenti che avvengono ogni giorno, per esempio fermi a un semaforo o immettendosi in una rotatoria, sono tamponamenti di minore entità, che causano ripercussioni solo muscolari; in quei casi è meglio non indossare il collare bensì aiutare a sfiammare i muscoli con degli impacchi di ghiaccio e tenendo il collo in movimento.
Il collare cosi come il bustino e le fasce lombari, se tenuto troppo a lungo causa atrofia dei muscoli responsabili della stabilità delle giunture e la perdita di stabilità a sua volta causa più dolore.
I tempi di recupero, ricorrendo al chiropratico, sono più brevi?
Chi va già dal chiropratico lo sa, mantenersi controllati e allineati dal proprio chiropratico di fiducia riduce di gran lunga i danni causati da traumi come colpi di frusta, cadute, distorsioni alle caviglie e la normale degenza ospedaliera perché il corpo funziona meglio e il sistema nervoso è più pronto a “rispondere” a questi stimoli.
Non sto dicendo che una persona che va dal chiropratico sia “immune” da incidenti e traumi, però i tempi di recupero sono nettamente minori. Quando il sistema nervoso è privo di interferenze e la comunicazione tra cervello e resto del corpo è a livelli ottimali tutte le funzioni del corpo migliorano; quindi anche la rigenerazione cellulare dei tessuti danneggiati e infiammati avverrà più velocemente.
Ricorrere al chiropratico consente al paziente di evitare l’utilizzo degli antidolorifici?
Ogni persona ha una soglia del dolore soggettiva e personale, quello che per qualcuno può essere solletico per qualcun altro può essere molto doloroso, e viceversa.
L’utilizzo di un antidolorifico non è vietato, la differenza sta nella consapevolezza di quello che si fa quando si assume un antidolorifico. Si sta semplicemente tamponando il sintomo, mascherando il dolore. L’errore più grave è quello di credere che un antidolorifico o antinfiammatorio siano risolutivi, in realtà sono solo palliativi.
Gli aggiustamenti eseguiti da chiropratici esperti e qualificati hanno la particolarità di stimolare determinati neurotrasmettitori che a loro volta causano un rilascio di endorfine nel sangue. Le endorfine sono come la morfina (uno dei più potenti antidolorifici) ma prodotta naturalmente dal nostro corpo.
È per questo che dopo una seduta di chiropratica la maggior parte dei dolori svanisce e ci si sente meglio. Un aggiustamento chiropratico è molto di più di un semplice “scrocchiare” le ossa.
Dr. Joseph Luraschi
«Se si dorme adottando posture sbagliate, ci si sveglia più stanchi di quando si va a letto»
È una sensazione tutt’altro che rara, provata almeno una volta da quella moltitudine di persone che tende a non badare a piccoli accorgimenti che non solo rendono migliore il sonno, ma contribuiscono a evitare determinati disturbi che possono interessare il sistema muscoloscheletrico. Se a minime accortezze si accompagno materassi e cuscini adeguati, uniti a trattamenti chiropratici, la formula per dormire bene è garantita.
I consigli di Joseph Luraschi, chiropratico attivo a Milano e Caronno Pertusella, in provincia di Como.
Dottore, iniziamo dalle posture sconsigliate.
La posizione peggiore è stendersi sul letto a pancia in giù. In questo modo, il collo tende a ruotare totalmente a destra o a sinistra, proprio come avviene sul lettino prendisole d’estate.
Ed è per questo che tanti pazienti tornano dalle vacanze con mal di schiena e mal di collo. È per evitare disturbi a livello cervicale che il lettino utilizzatodal chiropratico ha un buco alla sua sommità. Poi, sconsiglio anche di prendere sonno in posizione supina, soprattutto dopo una cena abbondante.
Per chi, però, preferisce dormire in questa posizione, ci sono diverse indicazioni da seguire.
E cioè?
Bisognerebbe mettere un cuscino sotto le cosce, non oltre le ginocchia. In questo modo, si allentano i muscoli addominali, i flessori delle anche e la colonna lombare.
Altre indicazioni?
Consiglio sempre di dormire su un fianco, posizionando un cuscino o un asciugamano arrotolato tra le ginocchia.
Questo perché, durante il sonno, la gamba che non sta appoggiata al materasso, tende a scendere, facendo sbilanciare il bacino e perdere l’equilibrio a tutto il corpo mettendo la schiena in rotazione e quindi in torsione. Con questo accorgimento, le gambe rimangono allineate, evitando la torsione del bacino e della schiena.
Inoltre, per chi dorme su un fianco, in posizione fetale, sarebbe meglio stendersi sulla parte sinistra, perché in questa maniera lo stomaco lavora più facilmente, in quanto i succhi gastrici ristagnano e non disturbano il sonno.
Quali possono essere le conseguenze delle posture errate?
Chi dorme a pancia in giù, potrebbe avere dei problemi al livello del collo e del bacino. In quella posizione, infatti, le gambe tendono a mettersi a mo’ di rana, provocando la torsione totale della schiena.
In generale, i disturbi più comuni sono il torcicollo, il mal di testa, il mal di schiena e tensioni a livello muscolare. Certe problematiche possono incombere anche per altri motivi, legati alla scelta del materasso e del cuscino.
La loro selezione è fondamentale?
Certo. Passiamo quasi la metà della nostra vita a letto quindi è importante “non risparmiare” e fare la scelta giusta non dettata dal marketing.
È importantissimo dormire sempre con il cuscino. Non bisogna mai farlo senza o usandone due. Il cuscino deve sopportare la lordosi cervicale e per questo deve essere scelto in base all’anatomia del collo ed eventuali problemi a livello cervicale.
Per quanto riguarda il materasso, consiglio di evitare quelli prodotti interamente in lattice e in memory perché tendono a ostacolare la traspirazione.
Dunque, si suda e non c’è risposta sulla schiena. Un fatto interessante a livello neurologico è che il cervello interpreta il “troppo rilassamento” come una situazione anomala di pericolo e mantiene i muscoli posturali contratti come se fosse sul “chi va la?” I migliori sono quelli rigidi a molle che accompagnano i movimenti della persona durante il sonno. Ovviamente, il materasso deve essere associato a una buona struttura con doghe in legno.
Come può intervenire la chiropratica per chi ha problemi di postura?
Aiutando il riallineamento del sistema muscolo-scheletrico, alla cui base c’è anche un discorso di funzionalità.
Quando dormiamo, il battito cardiaco rallenta, i muscoli tendono a raffreddarsi e indurirsi e la pressione del sangue si abbassa, provocando spesso i crampi. Quindi, se le ossa sono fuori posto e se il muscolo che vi è ancorato cerca di accorciarsi, ci si fa male. A quel punto tutto il corpo è in tensione e ci si sveglia con i crampi.
In questi casi, la chiropratica ti allinea e ti rimette in equilibrio.
E dopo?
Quasi tutti i pazienti, dopo la prima seduta, dormono come sassi, perché il corpo si deve totalmente ricalibrare: con un reset chiropratico i neuroni si accendono e i cambiamenti neurologici sono enormi. Se i problemi insorgono soprattutto la mattina, quando ci si sveglia, servirebbe un controllo dal chiropratico di fiducia, perchè i disturbi potrebbero essere connessi alla postura notturna e alla scelta del letto.
Dr. Joseph Luraschi
Studio C2 – Chiropratica
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