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A tu per tu con la sublussazione vertebrale

Quando si parla di chiropratica non si può prescindere da una delle basi su cui l’intera professione si fonda: la sublussazione vertebrale. Già dalle sue origini la chiropratica presta particolare attenzione a quello che potremmo in parole semplici definire il disallineamento di una vertebra rispetto alla sua posizione normale. Secondo i princìpi della chiropratica
tale disfunzione può essere all’origine di molti guai. È per questo che il lavoro del chiropratico si concentra particolarmente sulla individuazione di queste anomalie e, ovviamente, sulla loro rimozione. Chiropratica & Salute ha approfondito l’argomento con il dottor Joseph Luraschi, chiropratico a Milano e Caronno Pertusella (VA).

DOTTORE CI SPIEGHI MEGLIO IL CONCETTO DI SUBLUSSAZIONE VERTEBRALE.

Come da voi giustamente detto, la sublussazione vertebrale è lo spostamento di una vertebra rispetto all’altra. Mentre il mondo medico guarda a tali spostamenti come a episodi di natura esclusivamente meccanica, la chiropratica individua nella sublussazione l’origine di molti possibili problemi di salute. La vertebra che si sposta, infatti, va a esercitare una pressione anomala sulla radice del nervo. Tale pressione può generare, immediatamente o col tempo, sintomi dolorosi in varie parti del nostro corpo.

COME SI PRODUCONO TALI SUBLUSSAZIONI?

Noi chiropratici guardiamo al corpo umano come a un insieme di tre precisi sistemi: quello strutturale, quello chimico e quello emotivo. Tutti e tre i sistemi sono strettamente interconnesi e vanno a formare quello che chiamiamo triangolo della salute. Se un lato del triangolo entra in sofferenza, le conseguenze si fanno inevitabilmente sentire sugli altri componenti del triangolo stesso. Le sublussazioni dunque possono originare da ognuna delle tre componenti sopra menzionate.

PARTIAMO DALLA COMPONENTE STRUTTURALE.

Vi è mai capitato di subire un trauma? Picchiare a terra con la schiena, distorcersi una caviglia, subire il colpo frusta per un tamponamento, sono solo alcuni esempi dei molti traumi che possiamo subire e che possono generare, subito o nel tempo, a volte anche dopo anni, una sublussazione vertebrale.

E LA COMPONENTE EMOTIVA? COME POSSONO LE EMOZIONI PRODURRE SPOSTAMENTI TRA LE VERTEBRE?

La sfera emotiva esercita una forte influenza sul nostro corpo, molto più di quanto possiamo immaginare. Lo stress della vita quotidiana, i problemi spesso seri che affrontiamo nella vita di ogni giorno, le preoccupazioni, i pensieri negativi sono tutti elementi che incidono sulla nostra postura. E incidendo sulla nostra postura vanno a generare, col tempo, lo spostamento delle vertebre. Quando siamo tristi ci chiudiamo in noi stessi e assumiamo, spesso senza nemmeno accorgercene, posture ricurve, ingobbite. Quando siamo felici, spensierati, la nostra
postura cambia, diviene fiera, eretta. I nostri pensieri hanno una grande influenza su di noi e sulla nostra vita.

RIMANE LA COMPONENTE CHIMICA.

È strettamente connessa a ciò che mangiamo e beviamo. Tutto ciò che assumiamo per nutrirci incide sul nostro organismo, perché l’intera nostra struttura reagisce agli alimenti di cui ci nutriamo. Se la mia dieta, per fare un esempio, è carente di determinate vitamine o è caratterizzata da cibo poco sano e dalla presenza di cibi dannosi, il mio organismo reagirà.

QUALI CONSEGUENZE POSSONO DERIVARE DAL PRODURSI DI UNA SUBLUSSAZIONE VERTEBRALE?

Sono molteplici le conseguenze che possono derivare da una sublussazione vertebrale. Il nostro cervello è collegato a ogni singola cellula del nostro corpo. Riceve ed elabora, attraverso il sistema nervoso, miliardi di informazioni al secondo, alle quali reagisce elaborando un ordine di risposta. Il verificarsi di una sublussazione vertebrale interferisce con il sistema di trasmissione delle informazioni tra il sistema nervoso e il resto del nostro organismo. Ciò può dar vita, a seconda di dove è la sublussazione, a sintomatologie diverse tra loro. Compito
del chiropratico è, partendo dal sintomo e indagando le abitudini e la storia del paziente, individuare la sublussazione e rimuoverla.

E COME SI RIMUOVE?

Manualmente. La chiropratica è di fondo una terapia manuale. Non utilizziamo farmaci né ricorriamo alla chirurgia. Piuttosto interveniamo con quelli che chiamiamo aggiustamenti, manovre rapide che effettuiamo sul paziente, volte a riposizionare la vertebra laddove deve stare. La medicina allopatica si sofferma sul sintomo, la chiropratica no: va alle cause. Se ci fa male il gomito c’è una causa. Compito del chiropratico è individuarla e rimuoverla.

C’È MODO DI PREVENIRE LE SUBLUSSAZIONI?

Certo. La chiropratica non è solo terapia ma anche prevenzione. Il bravo chiropratico è colui che sa individuare le cattive abitudini del paziente e che sa aiutarlo a rimuoverle per fare posto ad abitudini di vita più sane che impediscano al problema di ripresentarsi. Tutti noi facciamo ogni giorno cose sbagliate, spesso senza essere consapevoli della loro nocività.Forse, nel breve periodo, non avvertiamo alcun sintomo. Ma laddove continuassimo a praticarle ne pagheremmo, prima o dopo, le conseguenze. Il chiropratico, con la sua professionalità e la sua esperienza, sa come individuarle e come aiutarci a rimuoverle.

Articolo tratto da CHIROPRATICA & SALUTE
Intervista al dottor Joseph Luraschi, chiropratico a Milano e Caronno Pertusella (VA).

Intervista a Joseph Luraschi – Chiropratica & Salute

Scegliere il college di Chiropratica da frequentare può essere piuttosto difficile visto che le varie scuole sono sparse per il mondo e i costi di iscrizione sono diversi tra loro.

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Intervista a Joseph Luraschi di Federica Serfilippi – Chiropratici al servizio del Basket

«Il chiropratico non cura niente, non guarisce niente e non si prende il merito di aver guarito nessuno. Il suo compito, piuttosto, è quello di rimuovere le interferenze e permettere al corpo di lavorare meglio. E nello sport che si pratica ad alti livelli, è molto importante far funzionare tutto al cento per cento».

Parola di Joseph Luraschi, chiropratico che, nonostante la sua giovane età, 35 anni, ha già all’attivo una lunga esperienza al seguito di vari team sportivi.

Tra questi, la Pool Comense, squadra di pallacanestro femminile plurimedagliata, la nazionale italiana di canottaggio e il team di atleti disabili della polisportiva POLHA Varese. Non solo sport collettivi nel suo ranking, ma anche individuali. Da anni, Luraschi segue la milanese Vissia Trovato, campionessa mondiale di boxe e fresca conquistatrice della cintura intercontinentale Wba. Attualmente, il chiropratico lavora a Caronno Pertusella e Milano.

Dottore, parliamo di pallacanestro. Qual è la sua esperienza?

Ho lavorato con la Pool Comense per tre stagioni, dal 2010 al 2013, quando la squadra viaggiava a livelli altissimi. Le ragazze si allenavano quotidianamente, per due volte al giorno. La mia presenza era richiesta per gli allenamenti e le partite, sia in casa che in trasferta. Il mio lavoro era quello di mantenerle perfettamente allineate.

Le sbloccavo prima, dopo e durante i training e i match. Tutto questo per migliorare le prestazioni delle giocatrici. Quando, infatti, la colonna vertebrale è priva di interferenze, il sistema nervoso funziona al meglio delle sue capacità e le performance atletiche si potenziano. Il basket è uno sport molto fisico, ma anche di coordinazione. Dunque, è importantissimo cercare di mantenere in equilibrio le ragazze. Per questo, a volte, intervenivo su di loro anche a fine primo tempo.

Che tipo di figura era la sua?

Sono stato sempre in prima linea, sempre presente in panchina anche per svolgere interventi di primo soccorso assieme al medico della squadra. La mia preparazione sanitaria è tale da poter gestire qualsiasi tipo di trauma. E il bello di lavorare in una squadra e proprio quello di essere affiancati da un’equipe di professionisti che si occupa di ogni aspetto. C’è solo un obiettivo comune: fare il bene dell’atleta».

E le atlete come hanno risposto?

All’inizio qualcuna era un po’ scettica. Poi, piano piano si è instaurato un rapporto di fiducia per cui oggi alcune di loro sono ancora mie pazienti. Le giocatrici straniere, soprattutto le americane, fin da subito sono state entusiaste della mia presenza. Questo perché a livello internazionale, le squadre sono abituate da tempo a fare affidamento sulle professionalità del chiropratico. Qui in Italia, invece, la presenza del chiropratico sulle panchine dei team sportivi si è diffusa più di recente.

Oltre al miglioramento delle performance, su cosa interviene la chiropratica?

Sulla prevenzione degli infortuni che, in tre anni, sono nettamente diminuiti all’interno della squadra. Quando ci sono dei traumi, e nel basket ce ne sono tanti, l’atleta può anche non rendersene conto subito. La prevenzione consiste nel controllare le atlete a ogni allenamento e partita, prima durante e dopo per mantenerle allineate. La chiropratica ignora i sintomi, ma va alla radice del problema per capire perché quella parte si è sovraccaricata.

Se il corpo, che va visto come un organismo unitario, non ha interferenze, allora si possono prevenire molteplici infortuni, da quelli muscolari fino alla classica distorsione della caviglia, uno dei traumi più comuni nella pallacanestro. Le parti più esposte, a causa di blocchi e sfondamenti, sono gli arti inferiori, il bacino e il collo.

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mal di testa da telefonino

Mamma mi fa male il collo! Mamma mi fa male la schiena! Mamma ho mal di testa! Quante volte avete sentito i vostri figli lamentarsi di questi problemi? Quante persone conoscete nella fascia d’età tra i 10 e i 30 anni che hanno questi problemi? La causa potrebbe essere all’interno delle loro tasche.

Gli smartphone e i tablet sono diventati una parte integrante della vita di molte persone. Ogni giorno guardiamo il telefono circa 150 volte. Oggi è difficile immaginare di vivere senza tutte le informazioni a portata di dito e la possibilità di interagire. Ciò nonostante, con tutti i vantaggi che ricaviamo dai dispositivi mobili, vi è il rischio di problemi di salute anche gravi.

Passiamo ore ed ore su diversi tipi di dispositivi, trascurando la nostra postura, assorti nel chattare via Whatsapp controllare le email o a postare su Facebook.

E’ probabile che se state leggendo quest’articolo sulla rivista, mentre siete appoggiati su un tavolino o seduti su una sedia con le gambe accavallate, avrete la testa inclinata in avanti e le spalle curve; se lo state leggendo sul telefonino o tablet, le vostre braccia saranno piegate ai fianchi; senza rendervene conto la vostra postura vi sta causando dolori/tensioni cervicali, rigidità alle spalle, e a lungo andare, mal di testa.

A questa situazione è stato attribuito il nome di “Text Neck”. Il termine si riferisce a una sindrome causata dal guardare il display del tablet o telefonino continuamente e per un lungo periodo, in posizioni scorrette.

Sindrome Text Neck

Il Dr. Fishman, un chiropratico americano, ha creato l’espressione ‘Text Neck‘ nel 2008, per spiegare le conseguenze delle ripetute sollecitazioni al corpo umano, causate dagli eccessivi usi dei dispositivi portatili di ogni genere.
Secondo il chiropratico, “Text Neck” è una sindrome da uso eccessivo o una lesione da stress ripetitivo, nella quale si ha la testa piegata in avanti e verso il basso a guardare il dispositivo mobile per lunghi periodi di tempo”.

Anche io che in questo momento sto scrivendo queste frasi sono un pò curvo sul mio portatile e mi ricordo “da giovane” di aver avuto delle posture scorrette durante le lezioni a scuola o durante i compiti a casa, ma nel tempo libero uscivo a giocare in cortile, ad arrampicarmi su gli alberi, a calciare un pallone in piazzetta…i giovani d’oggi invece dopo gli orari di scuola e i compiti si attaccano ai telefonini e ai videogame e non escono più…addirittura non si ritrovano più con i gruppi di amici perché comunicano con loro tramite i videogame con le cuffie e le chat. Lo stesso però vale per gli adulti a casa, al lavoro o in macchina, fermi ai semafori.

Non esiste un modo di calcolare il numero totale di persone che vivono con rigidità, dolore e tensione muscolare causata da Text Neck.
Anche se è un termine recente, la condizione si ripercuote in moltissime persone e incomincia a essere una crescente preoccupazione in tutto il mondo. Il termine, e la condizione di salute, derivano dall’insorgenza di degenerazione della colonna vertebrale cervicale scaturite dallo stress ripetitivo di una frequente flessione del capo in avanti e verso il basso, mentre si guardano gli schermi.

Attualmente, l’invio di messaggi di testo è diventato la forma dominante di comunicazione. Secondo The Wireless Association, le statistiche dimostrano l’aumento vertiginoso dell’invio di sms. Nel giugno 2006, solo negli Stati Uniti, ci furono 12,5 miliardi di messaggi di testi inviati mensilmente. Entro il giugno 2012, quel numero è arrivato a 196,9 miliardi.
Ogni giorno le persone dedicano circa 2-3 ore al giorno per comunicare e socializzare sui loro telefoni, e ancora più tempo guardando giù verso i loro dispositivi wireless per le ricerche web, i giochi interattivi e tanti altri usi. Quasi il 75% della popolazione mondiale usa uno smartphone.

Alcuni fatti interessanti

Il cranio umano pesa circa 5 kg in posizione neutrale (quando le orecchie sono esattamente sopra le spalle). Per ogni centimetro di inclinazione del capo in avanti, fuori dalla posizione neutrale, il peso della testa aumenta del 100%”. Quando i tessuti del collo vengono allungati per un lungo periodo di tempo, essi diventano dolenti e s’infiammano.

Tenendo la testa in una tale posizione si aggiungono fino a 14 kg di peso in più nel tratto cervicale superiore che, oltre a sovraccaricare le fibre superiori dei muscoli del trapezio, può portare la colonna vertebrale fuori allineamento.

Anche le persone di mezza età e oltre sono particolarmente suscettibili al Text Neck. La condizione è fondamentalmente un “trauma da usura”. Le persone nei loro 50-60 anni hanno meno resistenza muscolare, e le lesioni da uso eccessivo non guariscono rapidamente. Tali lesioni ai nostri tessuti molli sono anche più propense a ricorrere. Ciò non significa che i giovani sono meno a rischio.

Prendi un appuntamento

In sintesi, se non trattato, il Text Neck può provocare gravi danni permanenti, tra cui:

  • insorgenza precoce di artrite
  • danni a muscoli e nervi
  • degenerazione e disallineamento vertebrale
  • perdita della normale curvatura cervicale
  • compressione discale
  • ernia discale

Nella sindrome Text Neck è importante soprattutto la prevenzione. Prendere delle precauzioni per utilizzare correttamente i dispositivi mobili ci permette di godere la tecnologia senza subirne i danni. Ecco alcuni suggerimenti per ridurre i rischi:

  • Postura corretta. Tenere il telefono più in alto in modo che sia allineato con gli occhi ed i muscoli del collo non siano così impegnati. Anche le spalle devono essere rilassate quando s’interagire con lo schermo. Non inclinare in avanti il capo.
  • Utilizzare una docking station. (Piattaforma di collegamento per portatili) e custodia per i polsi per sostenere il peso del dispositivo mobile. Acquistare un auricolare.
  • Fare pause frequenti e regolari. L’uso eccessivo è un fattore chiave nel Text Neck, che è una lesione da sforzo ripetitivo e può essere facilmente prevenuta prendendo pause dal tuo dispositivo mobile ogni 15 minuti, alzando lo sguardo e riportando il collo in posizione neutrale. Ricordarsi di prendere una pausa ogni 10-15 minuti, fare una breve passeggiata per migliorare il flusso sanguigno.
  • Rimanere idratati. Una corretta idratazione diminuisce lo stress sui tessuti e sui dischi.
  • Comunicare con amici e familiari in altri modi. Lasciare un messaggio vocale, inviare e-mail, seduti in maniera corretta, dal computer Desktop, o meglio ancora, incontrarli in persona.
  • Fare esercizi focalizzati sulla postura. Esercizi come yoga e pilates migliorano il portamento, tonificano i muscoli e prevengono le sintomatologie dolorose conseguenti a posture scorrette e disturbi articolari. In questo modo, si diventa più consapevoli del modo di usare i dispositivi mobili e, nel tempo, si potrà migliorare molto la propria postura.

Trattamento

L’approccio chiropratico per Il trattamento della Sindrome Text Neck oltre alla prevenzione include aggiustamenti chiropratici per riallineare la colonna ed eventualmente esercizi mirati per rinforzare e stabilizzare la zona interessata. Il primo passo nel trattamento è fare una valutazione accurata. Se soffrite di cervicale e i dolori non si alleviano con il riposo o con esercizi fisici potete essere affetti da Text Neck. In casi in cui addirittura ci siano sintomi nelle spalle/braccia/mani potrebbero essere richieste ulteriori indagini.

La chiropratica può aiutare ad alleviare i dolori in breve tempo ma i risultati ottimali non saranno ottenuti fino alla rimozione della causa del problema. Per questo ribadiamo che è essenziale fare degli esercizi fisici per contribuire a migliorare la propria postura, rafforzare i muscoli cervicali e creare migliori abitudini per la vita quotidiana, passando a tenere il telefono in maniera corretta, specialmente nel modo in cui si visualizza il proprio dispositivo mobile, e per periodi più brevi.

 

Joseph Luraschi DC

Il mal di testa di origine cervicale è un problema che sta diventando sempre più comune al giorno d’oggi